Alessandra Style

Lalabonbon, lo charm delle sedie vintage riviste in chiave contemporanea

Lo scorso 3 luglio, sono stata invitata ad un press day in occasione del quale ho potuto ammirare la nuova collezione di sedie di Lalabonbon, noto brand di interior design che ha presentato, presso il rinomato ristorante “Carlo e Camilla in Segheria” a Milano una serie di modelli di chiara ispirazione anni 50′ e 60′ del secolo scorso.

Cristina Zanni, è la mente creativa che si occupa di questo grandioso progetto di design vintage italiano.

Le sedie sono realizzate in Italia da esperti artigiani completamente a mano, e rispecchiano fedelmente l’impronta vintage, ma con decisa volontà di riproporre sul mercato l’originalità dei prodotti rivisti in chiave contemporanea in modo tale da creare il giusto connubio e dinamismo con gli arredamenti attuali.

I pezzi sono unici e sul sito ufficiale  si può scegliere tra una vasta gamma di sedie catalogate secondo forma e stili:

ecco che possiamo apprezzare i modelli:

Ciascuna di queste linee di sedute sono caratterizzate da una struttura metallica in bronzo, rame o ottone e i rivestimenti presentano varianti in velluto e tessuto con colori eccentrici e dense sfumature; le  texture dalle geometrie rétro, e stilisticamente impeccabili ripropongono quel fascino e gusto che era proprio degli anni 50′ e 60′.

Si possono notare poi,  le infinite combinazioni cromatiche dei tessuti che determinano l’unicità dei prodotti con connotati di pregio che ben si adattano a qualsiasi ambiente e contesto abitativo.

Oltre a questi modelli predefiniti, il compratore può decidere di personalizzare la propria sedia, nella sezione miss your individuando il modello che più gli aggrada, scegliendo i colori del telaio e abbinando a suo piacimento la stoffa che ricopre l’imbottitura della seduta e dello schienale.

Dunque un prodotto di eccellenza “made in Italy” che certamente impreziosirà l’arredamento di casa con un tocco di raffinato vintage.

 

Lalabonbon, lo charm delle sedie vintage riviste in chiave contemporanea

537 votes